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martedì 27 gennaio 2015

Nuovi accordi con l'ISMETT di Palermo

Lo scorso 22 gennaio, una piccola delegazione delle sezioni regionali della SITD e della SIA  (Società Italiana di Alcologia) si è recata all'ISMETT di Palermo con l'intento, già da qualche mese programmato, di caldeggiare una maggiore disponibilità dei trapiantisti ad accettare in lista d'attesa i pazienti con cirrosi alcolica in trattamento presso i nostri servizi.

Ciò allo scopo di superare, nei casi di buona adesione al trattamento, le vigenti rigide norme di controllo dell'astensione di alcolici per sei mesi, da attestare prima che il paziente possa accedere alla possibilità di intervenire chirurgicamente. Nell'esperienza di molti di noi, questo periodo di attesa è stato doloroso per il paziente ed i familiari, ed è stato a volte anche interrotto funestamente dal decesso del paziente. Di qui l'auspicio di poterlo abbreviare nei casi in cui la nostra valutazione prognostica in termini di probabilità di evitare comportamenti a rischio fosse positiva.

Abbiamo trovato grande interesse e disponibilità da parte dello staff della Direzione Sanitaria e della Psicologia Clinica dell'ISMETT, che da pochissimo aveva affrontato una revisione dei criteri di ammissione in lista d'attesa; pertanto i nostri interlocutori hanno subito manifestato un insperato accordo con le nostre istanze.

Secondo gli accordi scaturiti dall'incontro, tutti i pazienti verranno presi in carico indipendentemente dalla durata della loro astensione dagli alcolici, e l'opportunità dell'ingresso in lista dipenderà soltanto dalla loro gravità clinica in termini internistici, indipendentemente dall'eziologia della disfunzione epatica.

Il trattamento territoriale, al SerT o in Comunità, potrà andare di pari passo con la valutazione pre trapianto e l'eventuale inclusione in lista d'attesa.

Peraltro, i Colleghi trapiantisti ci riferivano che nella loro esperienza i pazienti a questo stadio della patologia epatica, quando necessitano di accedere all'intervento, tendono a controllare bene il craving per gli alcolici,  principalmente per la perdita della tolleranza, se non per legittima preoccupazione per la propria salute, ed a loro memoria hanno avuto solo due casi di ricaduta nell'uso patologico di alcolici in post trapianto.

Si è anche concordato di iniziare uno studio congiunto tra ISMETT e le nostre due società scientifiche, sul follow up dei trapiantati nei nostri ambulatori, con analisi congiunta dei dati.

Abbiamo posto anche il problema dei protocolli nei confronti dei soggetti con uso di droghe, e di coloro che sono in terapia con metadone o buprenorfina, spiegando che il paziente a mantenimento è più stabile e meno incline a comportamenti a rischio rispetto a quello in scalare o con terapia sospesa, che i farmaci in uso non sono epatotossici quando correttamente utilizzati, e non hanno interferenze con le terapie antirigetto. I Colleghi dell'ISMETT concordavano sulla pronta presa in carico trapiantologica anche di questa classe di pazienti, con analoghe modalità di trattamento congiunto.

A fine incontro, ambedue i gruppi auspicavano nel prossimo futuro di intraprendere un percorso di formazione interdisciplinare, tra specialisti dei trapianti e delle dipendenze patologiche, per consolidare il lavoro di rete a vantaggio del paziente.

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